La geografia in volo: un progetto didattico innovativo
La geografia è una materia che spesso viene considerata noiosa o difficile dagli studenti, che faticano a memorizzare nomi, confini, capitali, fiumi, montagne e altre informazioni relative ai vari paesi del mondo. Ma cosa succederebbe se invece di studiare la geografia sui libri o sulle mappe, si potesse imparare la geografia volando?
Questa è l’idea alla base del progetto didattico “La geografia in volo“, ideato da Carmine Francesco Piantedosi, docente di italiano, geografia e storia della scuola media dell‘Istituto Comprensivo “Paolo di Tarso” di Bacoli, in provincia di Napoli. Il progetto consiste nel realizzare lezioni di geografia utilizzando Flight Simulator 2020, il famoso simulatore di volo che riproduce con grande realismo i paesaggi mondiali, grazie all’uso di dati satellitari e di intelligenza artificiale. Flight Simulator 2020 permette di scegliere tra diversi tipi di aerei, tra cui alcuni ultraleggeri, ideali per sorvolare a bassa quota le regioni e le città che gli alunni studiano nel programma. Durante i voli simulati, una voce narrante registrata dagli alunni si sovrappone alle immagini e descrive le caratteristiche geografiche, fisiche, politiche ed antropiche del territorio sorvolato, integrando le informazioni con curiosità, aneddoti e approfondimenti. In questo modo, gli studenti possono vedere con i propri occhi le forme e i colori della Terra, apprezzarne la diversità e la bellezza, e allo stesso tempo acquisire le conoscenze necessarie per la materia.
Il progetto “La geografia in volo” è stato avviato nel settembre 2023, coinvolgendo le classi prime, seconde e terze della scuola media. Il docente ha predisposto una serie di percorsi tematici, che spaziano dall’Italia all’Europa, toccando i principali paesi e le principali città del mondo. Ogni percorso prevede una durata di circa 20 minuti, durante i quali gli alunni possono interagire con il simulatore, cambiando angolazione di visuale, velocità, altitudine e direzione di volo. Il docente, inoltre, monitora i voli e interviene per fornire ulteriori spiegazioni o chiarimenti, o per rispondere alle domande degli alunni. L’iniziativa ha riscosso un grande successo tra gli studenti, che hanno manifestato maggiore interesse e motivazione per la geografia, e anche tra i genitori, che hanno apprezzato l’originalità e l’efficacia del metodo didattico. Il progetto è stato anche riproposto nel corso dell’open day dell’istituto, svoltosi il 2 dicembre 2023, e destinato a far conoscere ai piccoli studenti di quinta elementare l’offerta didattica e formativa della secondaria di primo grado del comprensivo. In quell’occasione, i visitatori hanno potuto assistere a delle dimostrazioni di volo e provare in prima persona l’esperienza di imparare la geografia in volo.
Il dirigente scolastico, professor Francesco Gentile, ha espresso il suo apprezzamento per il progetto, sottolineando come esso faccia parte di un’offerta formativa che, unendo tradizione e modernità, fa sì che le competenze acquisite da tutti gli allievi che frequentano la Paolo di Tarso vengano riconosciute e apprezzate dalle scuole superiori a cui si iscrivono dopo la licenza media. “La nostra scuola – ha dichiarato – è sempre attenta a promuovere iniziative che valorizzino le potenzialità dei nostri studenti, stimolandoli a scoprire il mondo e a sviluppare il senso critico e la creatività. Il progetto ‘La geografia in volo’ è un esempio di come si possa fare didattica in modo innovativo e coinvolgente, sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia, ma senza trascurare i contenuti e le metodologie tradizionali“.
Il progetto “La geografia in volo” è un esempio di come la tecnologia possa essere usata in modo creativo e innovativo per arricchire e rendere più coinvolgenti le lezioni scolastiche, stimolando la curiosità e la fantasia degli alunni, e favorendo l’apprendimento attivo e significativo. Come ha dichiarato il docente ideatore, Carmine Francesco Piantedosi, “La geografia in volo è un modo per far viaggiare i ragazzi con la mente e con il cuore, per farli sentire cittadini del mondo, per farli innamorare della Terra“.
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