Fioritura di Castelluccio: la trappola per turisti perfetta

Fioritura di Castelluccio: la trappola per turisti perfetta

La fioritura di Castelluccio di Norcia è un evento che ogni anno, tra fine giugno e inizio luglio, richiama migliaia di visitatori, attratti dalle promesse di un’esperienza unica, immersi in un mare di colori che sembra uscito da un dipinto impressionistico. Tuttavia, nonostante le aspettative, molti si ritrovano a fronteggiare una realtà ben diversa, scoprendo che l’evento è enormemente sopravvalutato e fonte di stress piuttosto che di piacere.

La realtà dietro le immagini

Fioritura di Castelluccio

Le fotografie che circolano sui social media, palesemente ritoccate, presentano la fioritura come un’esplosione di colori vivaci, quasi surreale. Queste immagini, che più che fotografie sembrano tele dipinte da emuli di Monet o Van Gogh, creano aspettative irrealistiche. La realtà, pur essendo bella, non corrisponde a queste rappresentazioni artistiche, lasciando i visitatori delusi. Basta arrivare al valico di Castelluccio risalendo da Norcia (o alla Forca di Presta, se si proviene dalle Marche) e affacciarsi al belvedere per rendersi conto che le fioriture non interferiscono più di tanto con il verde dominante dei prati. Le zone fiorite sono poche, circoscritte, a volte recintate ed immediatamente riconoscibili dai crocchi umani che vi assembrano intorno.

Mancanza di servizi adeguati

Fioritura di Castelluccio

Un altro aspetto che contribuisce alla frustrazione dei turisti è la mancanza di servizi di accoglienza adeguati. Le navette, spesso l’unico mezzo per raggiungere l’altopiano da Norcia (da segnalare che l’inaugurazione del ripidissimo tratto della Tre Valli Umbre da Arquata a Norcia non ha portato grandi benefici, visto che c’è ancora un tunnel che si percorre a senso alternato con semaforo che può durare fino a otto minuti), non rispettano gli orari e sono condotte da autisti fumantini e poco inclini all’interazione con il pubblico, rendendo il viaggio scomodo e poco piacevole. Inoltre, il rumore incessante delle motociclette di grossa cilindrata, la maleducazione dei motociclisti e l’ingombranza dei camper parcheggiati un po’ ovunque rovinano l’atmosfera pacifica che ci si aspetterebbe da un luogo così idilliaco. Senza dimenticare che i posti letto, visto il terremoto del 2016 e la scarsa densità abitativa dei luoghi, sono pochissimi e costosi.

Un idillio accessibile tutto l’anno

Italia di Castelluccio

È vero, il paesaggio dell’altopiano di Castelluccio di Norcia, incastonato tra le brulle e selvagge pendici dei Monti Sibillini, è da cartolina in qualsiasi stagione. Tuttavia, la fioritura non aggiunge molto a quello che è già uno scenario mozzafiato. L’Italia pullula di prati che in primavera si adornano di papaveri, fiori di senape selvatica, asfodelo e fiordalisi, offrendo spettacoli altrettanto meravigliosi senza le folle e lo stress che caratterizzano l’evento di Castelluccio. Basti pensare alla Val d’Orcia (ok, i suoi borghi sono mete del turismo internazionale, ma tra le campagne non troverete nessuno), ai pascoli dolomitici ed ai dolci declivi della Basilicata, ma sono sicuro che anche vicino casa vostra ci sarà un bel prato in grado di regalare, nel momento giusto, uno scenario dai colori inebrianti.

Conclusione

Forca di Presta

La fioritura di Castelluccio, sebbene sia un fenomeno naturale di indubbia bellezza, è diventata una trappola per turisti che sognano di vivere un’esperienza autentica. Le aspettative create dalle immagini ritoccate e la mancanza di servizi adeguati trasformano quello che potrebbe essere un momento di contemplazione della natura in una prova di pazienza. Forse è tempo di riconsiderare il valore di queste esperienze, ricercando la bellezza nella sua forma più genuina e accessibile.