Colli a Volturno, capitale del ristoro tipico molisano
C’è un borgo nel Molise dove un Volturno allo stato embrionale da ruscello prende forma di fiume, correndo per una stretta gola attraverso una serie di ponti dal nome curioso, tra cui quello “sbiego” (storto) che regala sempre un piccolo brivido agli automobilisti per via di una curva secca protetta da un parapetto in condizioni non proprio perfette. Ma il vero motivo di interesse di Colli a Volturno, paesino molisano in provincia di Isernia di poco più di 1.300 abitanti e dal tipico centro storico appenninico arroccato su uno sperone di roccia, non è certamente il fiume, nè tantomeno il castrum medievale: la parte bassa dell’abitato si sviluppa lungo la Statale 627, meglio nota tutti come “la strada per Roccaraso“. E’da qui che napoletani e non passano per raggiungere le località sciistiche abruzzesi; non solo, ma l’intero sistema viario che dall’uscita autostradale di Caianello, sull’Autosole, conduce a quella di Pratola Peligna, sulla Roma-Pescara, è un’eccellente e meno congestionata (week-end dell’alta stagione invernale a parte) alternativa alla Trignina e alla Sora-Avezzano per valicare l’Appennino.
Dove transitano turisti, camionisti e lavoratori itineranti è facile trovare, lungo la strada, servizi che soddisfino le loro necessità, dai distributori di benzina ai ristoranti alla buona per uno stop lunch. Per via della sua felice posizione (proseguendo verso l’Abruzzo ci si imbatte, dopo il paese, nella lunga salita verso il Passo di Rionero Sannitico, priva di centri abitati), a Colli a Volturno si è sviluppato spontaneamente un sistema di esercizi dove è possibile fermarsi non solo a mangiare in un’atmosfera informale che soddisfa qualsiasi tipologia di clientela, ma anche acquistare prodotti tipici molisani da portare a casa o regalare al termine di una settimana bianca. Negli anni Ottanta, un totem che rappresentava quasi una sosta obbligata per tutti i passanti era rappresentata dal Signor Stefano che, sul limitare di una curva, arrostiva profumatissime salsicce su un’improvvisata brace di carbonella all’aperto e vi farciva panini piastrati, con o senza scamorza locale e contorno di porcini o melenzane sott’olio. Che tu fossi un direttore commerciale o il più umile degli operai edili, la sosta da Stefano rappresentava un momento conviviale per ristorarsi dalle fatiche della guida ed assaggiare gli autentici sapori dell’Alta Valle del Volturno.
Oggi, gli eredi del Signor Stefano gestiscono la pizzeria “Lo Scoiattolo”, dove ancora, su brace viva, ma all’interno di un locale moderno, si preparano i celeberrimi panini con la salsiccia. Nonostante la modernità, i sapori ed i profumi sono rimasti quelli di un tempo, ma l’offerta si è completata con la pizza in stile romano (scrocchiarella), che, in una gran quantità di gusti, allieta non solo le soste degli automobilisti in viaggio, ma anche le serate degli abitanti del paese e dei comuni limitrofi. Il servizio è alla buona, privo di formalità: ordini alla cassa, paghi e ti siedi dove vuoi in un’atmosfera di relax assoluto, adattissima anche ai single. Mezzo kilometro più avanti in direzione nord, “La Sosta Molisana” della famiglia Cicchetti è il diretto concorrente de “Lo Scoiattolo”, con il quale ingaggia un dualismo in stile Apple vs Android. “La Sosta” è più trattoria che pizzeria, e, oltre ai panini e alle focacce, è possibile anche mangiare primi piatti tradizionali e la bistecca, che però non mi sento di consigliare in quanto ottenuta dalle tipiche razze appenniniche dalla carne fin troppo coriacea. Punto di forza de “La Sosta” è il nutrito spaccio di prodotti tipici molisani, dal caciocavallo alle scamorze passite passando per pecorini, salami, paste fresche, biscotti e conserve. I prezzi, come in tutta la zona, sono veramente modici.
Altro importante punto di riferimento di Colli a Volturno è rappresentato dai due esercizi della famiglia Incollingo, dove il decano Oreste ha lasciato spazio al figlio Francesco. Per degustare un piatto caldo di autentica cucina locale, il ristorante “Da Oreste e Maria” probabilmente è l’indirizzo migliore: anche qui siamo davanti a una trattoria casareccia, ma, nel periodo giusto, è possibile degustare tartufo e selvaggina, tra cui le pappardelle al ragù bianco di lepre o cinghiale. Non mancano piatti della cucina povera identitaria, tra cui le tacconelle con i ceci e i ravioli della vicina Scapoli, con ripieno di bietole, patate, salsiccia e Grana. Il negozio di prodotti tipici, dove troneggia una gigantografia in memoria di Oreste, è lì accanto ed offre, oltre alle specialità regionali e carne fresca, anche panini preparati al momento. Per chi fosse interessato ai soli prodotti tipici, l’ultimo indirizzo da annotare è quello de “La dispensa“, ubicata di fronte a “Lo Scoiattolo”. Qui la giovane titolare ha selezionato il meglio dei piccoli produttori locali, offrendo il caciocavallo di Agnone ed i salumi dell’azienda Iallonardi di Isernia che rappresentano un’eccellenza molisana conosciuta in tutta Italia. Non siate timidi e chiedete se sono disponibili funghi porcini freschi (quelli secchi potrete avvistarli facilmente) o tartufo nero.
Per terminare la carrellata, eccoci a “La Casetta“, all’estremo sud del paese in direzione Venafro. Qui siamo davanti a un vero e proprio ristorante, dove il punto di forza è il forno a legna dove vengono preparate pizze in stile napoletano, carni alla brace, panini e gli arrosticini che, essendo un prodotto abruzzese, non sono poi così scontati in Molise. Anche qui siamo davanti a un tipico ristorante paesano, ma dedicato probabilmente più alle famiglie e alle comitive della domenica che ai lavoratori di passaggio. La qualità resta in ogni caso elevatissima, come in tutti i ristori del paese. Se siete pertanto in procinto di viaggiare tra il Tirreno e l’Adriatico (o viceversa) ponderate bene il vostro itinerario: scegliere di passare per Colli a Volturno potrebbe essere una scelta vincente sia per le vostre papille gustative, sia per il vostro portafogli! Magari qualcuno potrebbe fare anche il pensiero di venire qui apposta…
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