Lancio del segnaposto: grande successo per gli ultimi mondiali
Si è svolta tra il pubblico festante, nell’incantevole cornice dell’altopiano di Navelli, la tredicesima edizione dei mondiali di lancio del segnaposto. Di stagione in stagione, l’evento richiama sempre più appassionati da tutto il mondo, che possono assistere alla kermesse oppure, con un piccolo contributo d’iscrizione da devolvere in favore del pronto soccorso per i sepolti in casa dal ciarpame, possono liberarsi dei propri ninnoli inutili ed ingombranti partecipando alle gare in prima persona. Particolare attenzione ha destato, come ogni anno, la prova di lancio del segnaposto natalizio: sul pratone dell’altopiano abruzzese sono stati installati enormi bacili in materiale 100% biodegradabile, verso i quali i concorrenti hanno potuto scagliare, con il solo ausilio della rabbia provata verso il simbolo dell’inutilità fatta oggetto, i segnaposto ricevuti in regalo come bomboniera all’ultimo matrimonio o l’intero corredo che da anni, nella pausa tra un Natale e l’altro, ammuffisce o soffoca sotto una cortina di polvere nel ripostiglio.
Ad aggiudicarsi la medaglia d’oro è stato il cinese Gin Gil Li, proprietario di un negozio di chincaglieria, che ha lanciato un segnaposto a forma di Babbo Natale ad una distanza di 55,56 metri. Piazza d’onore per il finlandese Ciarpanen, noto misantropo nemico delle feste comandate, al quale non è bastato tutto lo sdegno profuso verso il suo alberello addobbato in miniatura, chiudendo con un lancio di 54,88 metri. Al terzo posto si è piazzato lo scozzese Mutandhead, che ha scagliato una renna di legno con un fiocco in testa ad una distanza di 52,16 metri. Ancora una volta, performance abbastanza grama per gli atleti italiani: l’idolo di casa, il molisano Rocco Pragmatico, ha concluso solo al diciassettesimo posto. Ai microfoni di Cinico Tv, ha confessato di non aver impiegato abbastanza forza nel lancio perchè distratto dalle urla della moglie, che gli rinfacciavano di averle sottratto il segnaposto a forma di pupazzo di neve con il quale avrebbe addobbato la tavola delle prossime festività natalizie (anche se prevista per soli quattro commensali, ovviamente vestiti con l’abito della festa anziché il tutone felpato domestico di Maurizio Sarri). Al termine delle gare, tutti i bacili di raccolta, stipatisi di stelle comete, cuoricini, sfere di vetro, nastrini rossi, rami d’abete, candele, pigne, fedi intrecciate, sposini e roselline sono stati trasformati in legna da ardere e materiale comburente per alimentare l’imponente brace sulla quale sono stati rosolati gli arrosticini che hanno sfamato partecipanti e spettatori nel corso del terzo tempo.
“La popolazione mondiale – ha dichiarato Santo Ninnolo, presidente federale e organizzatore del torneo, nel discorso di commiato – sta finalmente comprendendo quanto inutile sia la funzione strumentale del segnaposto: un oggetto che non solo rappresenta l’apoteosi del cattivo gusto e della vacuità, ma che risulta spesso, al contrario delle bomboniere, invendibile su Ebay, Subito ed altri portali di annunci online. Qualche socio fortunato riesce a riciclare un set intero come regalo, ma la maggior parte di essi finisce in una cassapanca tarlata o in una discarica abusiva, generando quindi un ingente impatto sull’ambiente. I mondiali di lancio del segnaposto hanno pertanto una funzione goliardica e terapeutica: ribadiamo il nostro inverecondo livore verso i segnaposto scaraventandoli il più lontano possibile come un atto liberatorio, dopodichè li smaltiamo con un bel falò su cui grigliare salsicce e arrosticini“. Presenti alla manifestazione anche Donna Imma Polese, l’artista contemporaneo (in quota Tiger) Alì Chinesata ed il latinista Maro Maronis, che ha presentato il suo ultimo best-seller in materia: “De inutilitate ac inanitate loci signi“, una sorta di manifesto intellettuale attraverso cui l’intellighenzia letteraria italiana invoca a gran voce armi di distruzione di massa per segnaposto, bomboniere ed altre bazzecole che offendono, con la loro inanità, il pubblico buon gusto.
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