Addio catering: è ora di dire basta ai pasti a bordo dei voli di linea

Addio catering: è ora di dire basta ai pasti a bordo dei voli di linea

Diciamocelo, c’è qualcosa di meno invitante di un pasto riscaldato nel forno del galley di un aereo? Addio catering a bordo, ed ecco perché. Non solo il catering rappresenta una spesa significativa per le compagnie aeree, ma quei pasti confezionati sembrano avere una missione: farci rimpiangere di non aver mangiato prima del volo. Le compagnie aeree spendono milioni per servire pasti che nessuno vuole davvero mangiare. È ora di dire addio catering a bordo e dirottare quei fondi verso miglioramenti significativi: più spazio per le gambe, connessione Wi-Fi decente, o magari, solo magari, meno ritardi.

Addio catering a bordo

La realtà è che la qualità dei pasti di bordo è spesso scadente. Quel panino alla spalla cotta gommoso e quella pasta molliccia e insipida non solo deludono il palato, ma lasciano un persistente mix di odori sgradevoli nella cabina: succo d’arancia industriale, brodaglia al sapore di caffè americano e avanzi di cibo in decomposizione. È davvero questo il servizio che meritiamo? Solo il vedere le posate di plastica (tra l’altro inutilizzabili, specie se il petto di pollo in agrodolce è duro come il marmo) e le vaschette d’alluminio mette tristezza e fa tornare la mente alla mensa dell’asilo e ai suoi precotti immangiabili che le maestre volevano per forza propinarci con la minaccia di una convocazione dei genitori. Chi è solito viaggiare in gruppo, potrebbe persino rimpiangere l’onnipresente arista di maiale. Inoltre, non dimentichiamo i lamenti delle hostess, costrette a preparare pasti in cambuse sempre più strette, specie nei voli lungo raggio effettuati con i nuovi narrow body a lunga autonomia.

Gnocchi mollicci

D’altra parte, le compagnie aeree low cost hanno già dimostrato che l’approccio senza catering funziona: pasti solo a pagamento a fronte di un biglietto dal prezzo più basso, senza rimpianti o lamentele da parte dei passeggeri (non mi offri la sbobba su un volo di due ore? E sti gran cazzi!). Certo, ci sono sempre quelli che, solo perché hanno pagato, devono mangiare fino all’ultima cucchiaiata di purea di lasagne e conservarsi persino la salviettina rinfrescante. Magari sono gli stessi che, per digerire, si fanno un pisolino sdraiati su due sedili e senza le scarpe. Una sparuta minoranza, per fortuna.

Panino in aereo

Immagina invece un mondo in cui diciamo addio catering a bordo e ci portiamo il panino da casa. O, se non amiamo la colazione al sacco, ci ristoriamo nei terminal aeroportuali. Questi luoghi sono ormai veri e propri centri commerciali con una vasta offerta di ristoranti, caffè e bar. Portare il proprio cibo a bordo, fresco e scelto con cura, sarebbe di gran lunga preferibile. Senza contare che sarebbe più facile gestire intolleranze e preferenze alimentari personali. In conclusione, abolire il catering a bordo non solo farebbe risparmiare alle compagnie aeree una montagna di soldi, ma migliorerebbe anche la qualità dell’aria in cabina e l‘esperienza complessiva di viaggio. È ora di dire addio catering a bordo e abbracciare un modo più sensato ed economico di viaggiare.

Food area aeroporto

E tu, sei pronto a dire addio catering a bordo?